IL LANCIO DELLO STRONZO

Conosco una persona, sebbene il termine non sia appropriato. Non è un amico, nonostante i ricordi, non penso lo sia mai stato. Un piccolo uomo pieno di se, colmo unicamente di difetti, impossibile trovare un pregio. Li chiamo vermi, non perché siano particolarmente viscidi, bensì perché sprovvisti di colonna vertebrale. I vermi nascono così, non è colpa loro, è la natura e all'interno del disegno divino, hanno un posto ben preciso. Si pensi a quanti pesci finiscono sulla nostra tavola grazie al loro sacrificio. Ma un piccolo uomo/verme, non lo si può impiegare in nulla. E' solo un inutile elemento della natura. Non si esce da un tunnel con l'aiuto di chi ci è accanto, qualsiasi esso sia. Ben inteso, che le persone al nostro fianco, sono fondamentali nella loro penombra, ma dai tunnel ci si esce da soli e deve essere sempre una grande vittoria. Non è colpa di quelle presenze ai margini del muro, se non si riesce ad uscire. Non è colpa di una dipendenza se si smette di amare. I sentimenti sono insiti, o si provano o non si provano. Le dipendenze alterano gli scopi ultimi della vita, li annientano o li enfatizzano, scombinano i piani del sistema nervoso, le volontà primarie, ma i sentimenti sono quelli di sempre. Niente di più facile che fare del male e nascondersi dietro un bicchiere, della polvere o altro. Non è una dipendenza ad insegnarti cos'è il dolore, la morte o la vita stessa. Non raccontiamoci favole inutili alle quali neanche i bambini credono più. Si fanno delle scelte e le facciamo noi in prima persona, non le fanno gli altri al posto nostro e semmai ciò dovesse avvenire, siamo sempre noi a permetterlo. Non si diventa uomini in questi termini, si diventa solo meschini e piccoli uomini/vermi. Il titolo, parafrasando il ragionier Fantozzi, è solo un omaggio. La gag di Cobram era in onda mentre si consumava una telefonata da parte del piccolo uomo/verme.